Piercamillo Davigo tornerà a Candia Lomellina per celebrare i quattro secoli della leggenda della Bella Pierina, raccolta dal nonno Camillo Soldato negli anni Settanta. Il giudice della Corte suprema di Cassazione, nato a Candia nel 1950, sarà uno dei relatori dell’incontro “La Pierina di Camillo Soldato nel 400° anniversario degli accadimenti storici”, in programma domenica 5 marzo, alle 15.30 nell’aula consiliare “Narciso Cassino” di piazza San Carlo. Davigo, noto per aver fatto parte del pool Mani pulite negli anni Novanta con Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borelli e Gherardo Colombo, ha confermato la partecipazione. «Sono stato invitato a Candia – ha detto – dove peraltro torno sempre con una certa periodicità e volentieri, visto che è il mio paese natale: in municipio parleremo dell’opera di codificazione della leggenda seicentesca portata a termine da mio nonno». Negli ultimi anni il magistrato aveva partecipato a Candia a due incontri ufficiali: nel 2006 per l’intitolazione della biblioteca comunale a Pietro Maggi, suo insegnante elementare dal 1956 al 1961, e nel 2011 per un incontro sulla riforma della giustizia. Ora Davigo si calerà nei panni del nipote per ripercorrere la figura del nonno, che fu prima segretario comunale e poi sindaco di Candia. Soldato coltivava la passione per la storia locale, di cui ha scritto a lungo sul periodico locale “Rulìn”. Fra le figure rivalutate c’era proprio la Pierina, che nel 1617 morì sul rogo nella pubblica piazza e che oggi rappresenta la maschera tipica del Carnevale candiese. Sul rogo, ogni martedì grasso, viene legato un fantoccio che vuole ricordare la giovane che nel 1617, nel periodo delle guerre di successione per il Monferrato, fece la spia per i Piemontesi ai danni degli Spagnoli. «Non bruciatemi, non voglio salire sul rogo» sono le parole che ogni anno la Pierina urla al cielo prima che gli armigeri del re di Spagna la conducano sulla pira accesa all’angolo del quartiere Peschiera. «Soldato – anticipa il sindaco Stefano Tonetti – è stato uno dei sindaci più importanti di Candia: fra le altre cose, pose le basi per l’istituzione della scuola media inferiore».
Domenica 5 marzo, dopo il saluto del sindaco, la parola passerà allo studioso monferrino Dionigi Roggero e a due docenti candiesi in pensione: Giuseppe Castelli e Marilena Migliavacca. Poi Davigo ricorderà il rapporto con il nonno. Al termine del pomeriggio gli attori della compagnia teatrale “Magatlòn” insceneranno una parte del processo contro la giovane e bella spia dell’esercito savoiardo.