Penultimo passo verso la beatificazione di Teresio Olivelli, Venerabile della Chiesa cattolica. In Vaticano il Congresso dei teologi ha riconosciuto all’unanimità che sussistono i requisiti necessari per dichiarare la sua morte un autentico martirio cristiano, in quanto fu ucciso in odio alla fede. «Si tratta – spiega il postulatore della causa, monsignor Paolo Rizzi – di un provvedimento decisivo che apre la strada alla beatificazione del giovane laico della diocesi di Vigevano, morto nel campo di concentramento di Hersbruck il 17 gennaio 1945. Ora la procedura prevede il giudizio della Commissione di cardinali e vescovi: se essi confermeranno il parere dei teologi, non sarà necessario l’accertamento di un miracolo e il responso passerà alla definitiva approvazione del Sommo pontefice, che autorizzerà la beatificazione». La causa avviata nel 1987 era stata all’inizio impostata su un duplice binario: il riconoscimento delle virtù e del martirio. Il Congresso dei teologi, celebrato il 17 dicembre 2013, si espresse con una maggioranza di voti favorevoli per dichiarare l’esercizio eroico delle virtù, ma decise di sospendere il parere sul martirio. A Rizzi furono chiesti chiarimenti specialmente circa l’atteggiamento dei persecutori nei confronti di Teresio, che ad alcuni teologi non appariva determinato da motivazioni religiose, ma piuttosto politiche. La Postulazione formulò varie puntualizzazioni sulle virtù concludendo felicemente il percorso sancito il 14 dicembre 2015 con la promulgazione del decreto di Venerabilità da parte di papa Francesco. «Si preferì, per così dire incassare il risultato positivo sulle virtù – prosegue Rizzi – e conseguire il decreto di Venerabilità, di per sé non necessario nel caso di un martire. Dopo tanti anni dall’avvio della causa, era sembrato opportuno offrire alla gente, specialmente ai devoti di Olivelli, la gioia di una tappa importante e di un risultato pastoralmente significativo. Nel 2016, intanto, la Postulazione non ometteva di continuare lo studio sull’evento del martirio e di metterlo in più chiara luce». Così la Congregazione delle cause dei santi decise di portare l’esame del martirio del Venerabile a un nuovo congresso teologico: ciò che è avvenuto in questi giorni. «La decisione dei periti teologi – conclude Rizzi – corona un intenso e a tratti difficoltoso cammino di trent’anni intrapreso dalla diocesi di Vigevano».