Coppi 1919-2019: i ricordi e le iniziative della Lomellina

La Lomellina si mobilita per il centenario della nascita di Fausto Coppi. In alcuni paesi emergono ricordi e fotografie che nemmeno il passare dei decenni ha sotterrato, in altri si pianificano le iniziative in memoria del Campionissimo, che spesso si spostava dal natìo e vicino Tortonese per cacciare nelle campagne della Lomellina.

Sulla barca
Il Campionissimo a caccia nelle campagne di Lomello (foto famiglia Bellingeri)

A Sartirana il Comune intitolerà al campione di Castellania il parcheggio a lato della linea ferroviaria, lungo la strada per Torre Beretti. «Stiamo ancora decidendo la data con il gruppo Alpini di Mede – spiega il vice sindaco Gianluca Cominetti – Abbiamo già contattato Faustino, il figlio del Campionissimo che ha garantito la sua presenza». Sempre a Sartirana Cesare Ventura, con origini bremesi, ha aperto il cassetto dei ricordi. «Coppi è venuto a Breme per farsi costruire il barcé da Francesco Palestri, detto Cichètu, che lavorava nel suo magazzino di via Burattina – ricorda – Poi il Campionissimo usava la barca di legno per andare a caccia al laghetto di Sartirana. Mi ricordo come se fosse ieri: a Sartirana Coppi veniva a trovare Pierino Sassone, che aggiustava le bici nell’officina di via Cavour e che era un rivenditore autorizzato della Bianchi, la squadra di Coppi. Esponeva sempre la foto a fianco di Fausto».

Un altro luogo frequentato da Coppi era Lomello. Stefano Bellingeri conserva molte fotografie scattate dal padre Leopoldo alla fine degli anni Cinquanta. «Il Campionissimo – dice Bellingeri – veniva a sparare nei laghetti tra Lomello e Galliavola, dove Attilio Bellingeri, fratello di mio nonno Gildo, faceva il guardiacaccia. Al termine delle battute di caccia, si fermava a pranzo al Caffè del Tramvai, gestito dalla nostra famiglia e chiamato così perché era anche la fermata del “Gamba de legn”. Mia nonna Ines Pistarini era una cuoca superlativa e qualche volta ha cucinato la selvaggina per l’illustre ospite».

Coppi Bellingeri
Fausto Coppi con alcuni cacciatori: il primo a sinistra è il guardiacaccia Attilio Bellingeri e il secondo è l’allora segretario comunale di Lomello Agostino Baldi (foto famiglia Bellingeri)

Coppi frequentava anche la riserva di caccia di Campalestro, fra Olevano, Cergnago e Velezzo. Qui i ricordi sono affidati a Luigi Saijno, che negli anni Cinquanta del secolo scorso era ancora un bambino e che oggi gestisce il ristorante Mira di Campalestro. «Coppi arrivava sulla Fiat 1100 familiare e poi tornava a Novi Ligure in sella alla sua bicicletta: una cinquantina di chilometri. Al volante dell’automobile, sulla strada del ritorno, si metteva Giulia Occhini, la Dama Bianca – dice Saijno – Ricordo Coppi come una persona molto umile, che dava la mano e sorrideva a tutti: quando arrivava a Campalestro, la voce si spargeva e la gente arrivava qui in bicicletta e perfino a piedi da Mortara, San Giorgio e Lomello». Lo stesso ristoratore è stato coinvolto nella celebrazione svoltasi domenica 15 settembre a Olevano, su iniziativa del Museo di arte e tradizione contadina.

Questo un commovente video della Gazzetta dello sport: https://video.gazzetta.it/coppi-100-impresa-piu-grande-duelli-bartali-suo-piatto-preferito/53fa5b60-d625-11e9-9438-cdfbbd2c5f07?vclk=home_generico&cmpid=shortener_58711ec2zl_facebook

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Pubblicato da Umberto De Agostino

Giornalista (quotidiano La Provincia pavese, settimanale Informatore lomellino e dodici periodici comunali) e direttore dell'Ecomuseo del paesaggio lomellino. Già autore per Fratelli Frilli Editori (Il brigante e la mondina, La contessa nera, Manzoni e la spia austriaca).

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