Il gelato del vigevanese Scotti è il quarto più buono al mondo

Il vigevanese Massimiliano Scotti scopre nuovi talenti nel campo della gelateria lungo tutta la Penisola. Il miglior chef gelatiere d’Europa, titolo conquistato sette anni fa, e da pochi giorni quarto al mondo secondo il Gelato festival world ranking, racconta il rapporto con le giovani generazioni in Europa e negli Stati Uniti. Un’attività svolta con passione sotto il cappello del marchio VeroLatte, che, dopo le partecipazioni ai vari programmi di cucina condotti da Antonella Clerici, sabato 20 luglio tornerà su RaiUno nel programma Camper.

«Sto vivendo un momento molto entusiasmante della mia carriera – dice Scotti – Una premessa è d’obbligo: ho iniziato questa attività meno di dieci anni fa a Vigevano e ora il marchio VeroLatte si trova a Parigi, Londra e nell’isola greca di Santorini. In questi anni ho cercato di far crescere le mie gelaterie puntando soprattutto sui giovani. È quanto successo, per esempio, con Francesco, un ventenne di origini filippine che era partito pochi anni fa dal negozio vigevanese di via XX Settembre e che ora dirige VeroLatte a Londra. Per me è un motivo di enorme soddisfazione».

Massimiliano Scotti con il suo marchio (riveduto…)

Scotti è in contatto con numerosi esercizi commerciali in tutta Italia, oltre a uno di Beverly Hills, in California. «Offro la mia esperienza – aggiunge – accumulata nell’ultimo decennio: per esempio, nell’isola di Procida ho aiutato il Grottino, sul porto commerciale di Marina Grande. È un’attività nata nel 1967 che è cresciuta molto grazie ai giovani: in questo caso, si tratta di una fiorente attività familiare, al contrario della mia esperienza perché io ho iniziato senza i consigli professionali di un padre di un nonno. E ho creato un gelato differente, con gusti delle origini grazie all’utilizzo di prodotti eccellenti». In un solo frangente, però, Scotti ha dovuto abbassare la saracinesca: Pavia. «Sono stato costretto a chiudere – precisa oggi – perché avevo puntato tutto sui giovani universitari chiamati a gestire la gelateria: giovani che, però, non ambivano a imparare la professione, ma lavoravano da me solo per lo stipendio mensile con cui pagarsi l’affitto e le bollette. Non è l’approccio che prediligo: io voglio scommettere su giovani desiderosi di imparare il mestiere del gelataio. Un altro motivo della chiusura è stato il Covid-19: Pavia si era svuotata di universitari e il fatturato era drasticamente diminuito».

Fatturato che, per Scotti, rischia di essere intaccato dal maltempo che imperversa in questi giorni nel Centro-Nord. «Sono abitudini radicate – chiarisce – Sembra assurdo, ma in Italia, patria del gelato, lo si acquista solamente se splende il sole. A differenza di Londra e Parigi, dove le nuvole sono praticamente perenni e quindi la vendita non diminuisce lungo l’arco dell’anno. In Europa sono grandi amanti del gelato italiano e, in particolare, sono disposti a spendere anche 7, 8 o 9 euro per un cono. Nel nostro Paese si arriva al massimo a 3,50-4 euro. Motivo per cui l’incentivo a investire nel resto d’Europa è molto forte in questa fase, anche perché i clienti sono molto affezionati».

Il maestro gelataio di Vigevano non è solo il fondatore del marchio VeroLatte, ma anche il consulente di una ventina di gelaterie lungo lo Stivale: da Milano alla Riviera adriatica (Cervia e Cattolica) e al Ponente ligure (Alassio). «Purtroppo – confessa Scotti – non sono profeta in patria, forse perché in Lomellina e in provincia di Pavia mi vedono come un miracolato, ma io sono pronto ad aiutare i colleghi a crescere e a portare la mia esperienza nel campo, per esempio, del pistacchio o della nocciola».

Il maestro gelatiere Scotti

Pubblicato da Umberto De Agostino

Giornalista (quotidiano La Provincia pavese, settimanale Informatore lomellino e dodici periodici comunali) e direttore dell'Ecomuseo del paesaggio lomellino. Già autore per Fratelli Frilli Editori (Il brigante e la mondina, La contessa nera, Manzoni e la spia austriaca).

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