Sulla Via Francigena in Lomellina: da Palestro a Pavia

2015-07-28-palestro-mortaraUn interessante articolo tratto dal sito del Touring Club.

Pronti quanto basta e poi via: mille chilometri a piedi per percorre, in poco più di un mese e mezzo, tutta la Via Francigena, dal Colle del Gran San Bernardo a Roma. Giorno per giorno ecco il racconto di CamminaFrancigena 2015, un viaggio organizzato da Movimento Lento/Sloways in collaborazione con il Touring Club Italiano. Fino al 2 settembre si alterneranno cinque/sei camminatori, che, oltre a ripercorrere i sentieri dei pellegrini medievali, racconteranno l’Italia minore, quella deve ancora essere conosciuta, ammirata, valorizzata. Buon cammino.

Tappa 9. DA SAN GERMANO VERCELLESE A PALESTRO

Si parte da San Germano con una relativa calma, il paese che il giorno prima sembrava deserto per il caldo è molto incuriosito dal nostro passaggio. Una donna in bicicletta avverte i vicini della nostra presenza, e nel giro di poco tempo si raduna un gruppetto di persone per chiederci informazioni e dettagli sul nostro viaggio. Superato San Germano entriamo nelle campagne vercellesi: risaie a perdita d’occhio, di un verde intenso, circondate dai canali d’acqua. Parecchi aironi, bianchi e con il becco lungo, spaventati dal nostro passaggio si alzano in volo, notiamo qualche ranocchia, e in lontananza vediamo qualche mondino al lavoro. Riusciamo a riposarci all’ombra di un albero a Montonero, piccola frazione dove troviamo acqua e riposo, e proseguiamo in direzione Vercelli. Arriviamo nel primo pomeriggio nella bella Piazza Cavour, nel centro della città.

Usciti dalla città, dopo pochi chilometri incontriamo un agricoltore con la moglie. Hanno una gran voglia di parlare, ci raccontano la loro vita dedicata alla coltivazione del riso e ci invitano a conoscere la figlia, che scopriamo essere un’appassionata dei pellegrini, cui offre chiacchiere e acqua fresca. Ci fa vedere con orgoglio un diario in cui annota i pellegrini che sono passati di lì: americani, australiani, tedeschi, canadesi e italiani, tutti con una storia da raccontare e tutti con un motivo per partire nel cuore.

Ormai si è fatto tardi e ci dirigiamo velocemente verso Palestro, dove Ambra, una giovane ragazza gestisce insieme al marito l’ospitaliere La Torre Merlata. L’accoglienza è fantastica, con una cenetta cucinata con i prodotti dell’orto e amore. Stasera ci hanno raggiunto Fiorella e Alberto, voce e anima di Radio Francigena, la web radio che sta raccontando il nostro viaggio con una trasmissione giornaliera. La sala da pranzo della Torre Merlata diventa uno studio radiofonico: ne approfittiamo per coinvolgere prima Ambra e poi tutti i componenti del gruppo in una serie di registrazioni che verranno trasmesse nelle prossime giornate. La nascita di una radio dedicata è un ulteriore dimostrazione della crescita dell’interesse per la Via Francigena, si sente nell’aria una nuova energia.

Tappa 10. DA PALESTRO A MORTARA

Partiamo con calma dopo un’abbondante colazione gustata nel giardino della Torre Merlata insieme ad Ambra. Il paesaggio un po’ cambia: il riso lascia posto al mais e alla soia, e i pioppeti sono più frequenti, concedendoci qualche riparo in più dal sole.

Immersi dal silenzio delle campagne ci accompagnano nel viaggio molte libellule (pistu-pistun, come le chiamano in Piemonte) di svariati colori e grandezze.

Attraversiamo piccoli paesi, come Robbio, dove troviamo sulla via due splendide chiesette medievali: San Valeriano e San Pietro, e un piccolo mercato in cui compriamo frutta fresca, formaggi e pane per il pranzo. A Nicorvo ci fermiamo per evitare le ore più calde e per pranzare sotto una magnolia gigante, per poi ripartire alla volta di Mortara. Oggi siamo ospiti dell’albergo San Michele, dove ci accoglie la proprietaria, molto gentile. Alloggiamo in una stanza pulita e confortevole: sappiamo che nei prossimi giorni dormiremo spesso con il materassino a terra e ci godiamo questo piccolo lusso.

Tappa 11. DA MORTARA A GARLASCO

Nonostante i buoni propositi che lastricano ogni sera la Via Francigena, stamattina come al solito ci svegliamo troppo tardi. Quando partiamo il sole è già molto forte e la tappa anche se breve ci affatica molto a causa delle temperature elevate. Alle porte di Mortara ci fermiamo all’abbazia di Sant’Albino, considerata un ospitale di riferimento per i pellegrini della Via Francigena. Tutto il percorso di circa 18 km fino a Tromello è immerso negli alti campi di mais e sono pochi i punti d’ombra. Grazie alla gentilezza di alcuni contadini riusciamo a fare di tanto in tanto scorte di acqua e a godere di un po’ di fresco.

A Tromello consumiamo un pasto frugale a base di frutta, formaggio e pane, e ripartiamo per gli ultimi chilometri della tappa. Siamo ospiti a Garlasco nella Casa del Pellegrino di San Rocco: una pizza veloce e due chiacchiere per poi cadere in un sonno profondo, un po’ bruciati dal sole ma contenti di essere arrivati alla meta.

Tappa 12. DA GARLASCO A PAVIA

Oggi partiamo molto prima del solito e il cammino ci regala una cielo velato e una temperatura clemente. Usciamo da Garlasco e rientriamo subito nei campi. Attraversiamo Gropello Cairoli, esempio di paese sviluppato lungo una via nel periodo medievale, dove nel piccolo mercato compriamo della frutta e dove Stefano Cattivo (si chiama proprio così), di nome ma non fatto, ci insegue per regalarci del succo fresco. La parola fresco ci rallegra sempre, non poco.

Dopo il paesino di Villanova d’Ardenghi, entriamo nel cuore del Parco del Ticino, dove il sentiero costeggia il fiume. Gli scorci e i colori del fiume di questo tratto sono meravigliosi e camminiamo circondati da pioppi e grosse querce. Ci fermiamo in uno dei luoghi di ristoro a ridosso delle spiaggette create nel letto del fiume.

L’ingresso a Pavia si mostra a noi con il famoso Ponte Coperto. Attraversiamo il centro storico e raggiungiamo l’oratorio San Mauro, dove Massimo Cavalieri ci accoglie con grande calore e ci racconta la sua storia, che documentiamo in uno dei numerosi video che stiamo raccogliendo per documentare le belle storie di persone e associazioni che lavorano per un Paese migliore. Insieme a un gruppo di volontari gestisce la mensa dei poveri. Stasera siamo gli ospiti d’onore: ceniamo insieme ai senza fissa dimora e alle persone in difficoltà, sempre più numerose in questo periodo. Decidiamo di dormire all’aperto, nel prato dell’oratorio, sotto un cielo stellato.

http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/camminafrancigena-tra-piemonte-e-lombardia-le-tappe-9-10-11-e-12

Pubblicato da Umberto De Agostino

Giornalista (quotidiano La Provincia pavese, settimanale Informatore lomellino e dodici periodici comunali) e direttore dell'Ecomuseo del paesaggio lomellino. Già autore per Fratelli Frilli Editori (Il brigante e la mondina, La contessa nera, Manzoni e la spia austriaca).

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