La prima trapiantatrice nelle risaie della Lomellina. A Ottobiano l’utilizzo della macchina agricola nei campi della famiglia Bottone, verso Lomello, ha suscitato notevole interesse da parte del mondo agricolo lomellino. Il mezzo fatto arrivare direttamente dall’India ha messo a dimora in un terreno di 50 pertiche milanesi le piantine ottenute in vivaio. Alla guida c’era un operatore indiano, coordinato dalle rive della risaia da un connazionale e dal medese Marco Zafferoni.
«Abbiamo scelto – spiega Paola Bottone – di seminare il Cerere, un riso tondo: questo metodo di semina ha il vantaggio di combattere in modo più efficace le erbe infestanti, in particolare il crodo. Ci hanno spiegato che la semina con il trapianto, già utilizzata in larga parte per il pomodoro, garantisce una riduzione dei costi di produzione e una maggior resa al momento del taglio». Le piantine di riso arrivate dal vivaio sono suddivise in zolle, sorta di tappetini appoggiati sullo scivolo della trapiantatrice, che realizza allo stesso tempo l’apertura del solco nel terreno, la deposizione delle piantine e la chiusura del solco. «Il nostro terreno – aggiunge Paola Bottone – era stato preparato nei giorni scorsi con una prima sommersione: poi, a trapianto ultimato, procederemo a diverse bagnature ravvicinate con lo scopo di far attecchire le radici».
La famiglia Bottone utilizzerà la trapiantatrice anche per seminare la soia. Il trapianto manuale del riso fu introdotto in Italia dall’agronomo Novello Novelli e si diffuse su vasta scala circa un secolo fa. Ora, scomparse le mondariso, arriva quella meccanizzata.
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